Ebraismo al tempo di Gesù: l'approccio storico
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Ebraismo al tempo di Gesù: l’approccio storico

Il periodo dal VII secolo a.C. al I secolo d.C. definito del “Secondo Tempio”

Lo studio storico del periodo dell’ebraismo che si estende a partire dal VII secolo a.C. fino al I secolo d.C. (e precisamente dal 609 a.C. al 70 d.C.) risulta indispensabile per approcciare gli aspetti concettuali, religiosi e sociali di Israele, e emerge come fondamentale per uno studio accurato delle Sacre Scritture.

L’esilio a Babilonia ha profondamente segnato il cammino di Israele, gettando le basi per una revisione attualizzante delle tradizioni millenarie tramandate per via orale.

Si spiegano dunque le varie sensibilità che permeavano l’ambiente ebraico in quei secoli che sono risultati significativi per ogni successivo sviluppo esegetico e anche politico di Israele, non solo fino alla caduta rovinosa imposta da Tito nella seconda parte del I secolo d.C. ma anche oltre.

Israele attraversò un periodo di divisione ideologico-religiosa non indifferente. La riforma di Giosia perpetrò la spaccatura fra giudei e samaritani sulla questione del Tempio. L’imposizione di Gerusalemme come unico luogo di culto sacro non venne accettata dai Samaritani, i quali conservarono in vita il Tempio sul Monte Garizìm, proseguendo comunque a considerarsi ebrei. I Giudei invece li ritennero eretici.

Le correnti all’interno dell’ebraismo erano diverse: farisei e sadducei costituiscono solo le fazioni più note, ma non bisogna dimenticare esseni e altre sette che sorsero nella valutazione di interpretazioni differenti dei testi sacri.

Per dipanarsi all’interno di questi meandri possiamo ricorrere all’ausilio del libro di Paolo Sacchi “Storia del Secondo Tempio“, che tratta il periodo con accuratezza e autorità storico-scientifica: uno strumento indispensabile per comprendere l’evoluzione socio-religiosa che ha segnato e accompagnato la cultura del popolo ebraico.

Fu questo infatti il periodo in cui la Bibbia ha assunto la forma che tutti conosciamo, e che avviò successivamente lo sviluppo del rabbinismo e del cristianesimo, nonché delle dimensioni religioso-culturali che si sono avvicendate nei secoli successivi.

La distruzione del Tempio di Salomone da parte di Nabuccodonosor, la ricostruzione nella parte finale del VI secolo a.C. (secondo tempio), l’arricchimento e l’allargamento volute da Erode il Grande, e la distruzione definitiva da parte dei Romani, sono solo le tappe di un percorso denso di eventi e colpi di scena che si sono avvicendati e hanno forgiato una cultura popolare che rende gli Ebrei il popolo maggiormente identificabile con la propria religione.

È una storia di guerra e di pace, che ha visto come protagonisti Babilonesi, Greci, Romani, Egizi, ovvero tutti quei popoli e quelle culture che hanno contribuito a costituire le basi del pensiero moderno.

“Storia del Secondo Tempio” di Paolo Sacchi è edito da Claudiana.

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