Sadducei: una corrente politico-religiosa
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Sadducei: una corrente politico-religiosa

Profilo di una delle scuole di pensiero del Giudeismo del Secondo Tempio

Fra i gruppi religiosi esistenti in Palestina, e che animavano anche in accezione divisoria il popolo di Israele nel periodo del tramonto del Secondo Tempio (dal II secolo a.C al I secolo d.C.), i Sadducei sono secondi in fama solo ai Farisei, superando di gran lunga, ad esempio Esseni, Enochici e Samaritani.

Rispetto al fariseismo, i Sadducei avevano alcune convinzioni antitetiche in ambito esegetico, canonico, escatologico e rituale, solo per citare la punta dell’iceberg delle divergenze che intercorrevano fra le due classi.

I Sadducei erano abbastanza numerosi e altrettanto importanti anche in chiave storico-tradizionalista, essendo rappresentanti dell’aristocrazia laica del Paese, e rivendicavano un legame con l’antica dinastia sacerdotale che aveva come riferimento Sadoq.

Come i Samaritani ritenevano vincolante esclusivamente la Torah, che leggevano però in modo più canonico. Di conseguenza rifiutavano ogni apporto della trasmissione orale e di tutti gli scritti posteriori al Pentateuco. Il riferimento alla legge mosaica era totale e anche la manutenzione del tempio e le leggi di purità erano quelle riferite da Mosè.

Furono molto influenti circa l’interpretazione della legge, ma sono ricordati soprattutto per la loro posizione in campo escatologico. I Sadducei non credevano nella risurrezione dei corpi e neppure nella immortalità dell’anima, per cui ogni esegesi della Sacra Scrittura era riferita ad una condizione terrena del popolo eletto.

Da qui parte anche la ferma convinzione, questa però condivisa con tutti i gruppi religiosi fino all’avvento di Cristo, che il Messia fosse un leader politico e militare.

Un’altra grande differenza con i Farisei fu la posizione nei confronti dell’Impero Romano. Se la classe farisaica vedeva i Romani come un popolo conquistatore e invasore, e emarginava coloro che cooperassero con le autorità, i Sadducei erano molto più morbidi e collaborazionisti, accettando lo stato di fatto del dominio straniero.

Emerge dunque una spaccatura sostanziale sia di fatto che di principi, che rendeva il dialogo fra Farisei e Sadducei praticamente impossibile.

Gli Esseni presero alcune linee dai Sadducei, pur divergendo sostanzialmente nei tratti fondamentali. Alcuni fra i punti di contatto furono il riferimento a Sadoq e un’attenzione ancora più maniacale sulle leggi di purità. Il riconoscimento della Torah come unica legge, li univa solo parzialmente ai Samaritani, i quali ne avevano una loro versione.

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