Perché il 25 dicembre dell'anno zero?
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Perché il 25 dicembre dell’anno uno?

Quando nacque il Salvatore?

Sull’esistenza storica di Gesù, ovvero Yeshua bar Yosef, gli storici non hanno dubbi. Lo stesso studioso ateo Alessandro Barbero ha avuto modo di confermare, anche in un video diffuso su Youtube, che uno storico degno di tale nome non ha motivi per metterla in dubbio.

Numerosi quesiti si aprono invece sulla data della nascita del Cristo.

Perché l’anno 1?

Il primo tra tutti è quello dell’anno. Sappiamo che Giuseppe e Maria, quando si verificò l’evento, si erano recati in Giudea per il censimento. E se sul luogo (Betlemme, dall’ebraico = casa del pane), non ci sono dubbi, occorre far ricorrere la nascita in un periodo in cui contemporaneamente a detto censimento, regnò Erode.

Un primo errore intercorse sull’interpretazione delle date proposte dallo storico antico ebreo Giuseppe Flavio, il quale collocò la morte di Erode nel 3 d.C., e probabilmente il 24 gennaio, ovvero prima di Pasqua nell’anno del suo 35° di regno e durante un’eclissi. Se così fosse non ci sarebbero problemi a ritenere valida la data dell’anno 1 per la morte e resurrezione di Gesù. Probabilmente fu a questi dati che si affidò il monaco Dionigi il Piccolo nel VI secolo d.C. quando accreditò l’ipotesi dell’anno 1. Da notare inoltre che nella cultura diffusa al tempo non esisteva ancora il concetto dello zero.

Successivamente gli studiosi hanno però constatato che le eclissi in quel periodo furono due, una avvenne il 4 a.C. e un’altra nel 1 a.C.

In realtà la morte di Re Erode quindi, avvenne da 4 a 8 anni prima del 3 d.C.

La data del censimento non contribuisce a semplificare le cose. Abbiamo notizie di due censimenti, uno indetto l’anno 8 a.C. e l’altro nell’8 d.C. Sappiamo che il censimento a cui partecipò la Santa Famiglia era indetto da Quirinio. In effetti Quirinio fu Governatore di Siria nell’8 d.C., ma come risulta dalla lapide di Tivoli, ebbe un primo mandato nel 7 a.C. circa da Erode. A ciò si deve aggiungere che risulta dalla traduzione greca che al momento del censimento Quirinio viene indicato come “governante” e non come “governatore”.

Le operazioni duravano anni, anche in considerazione delle distanze da percorrere e dalla diffusione lenta delle notizie. Giuseppe infatti dovette recarsi a Betlemme in quanto discendente di David, il quale nacque proprio in quel piccolo centro della Giudea.

Un altro elemento che si ritiene certo dal punto di vista storico, è che Giuseppe ritornò a Nazareth dopo aver saputo della morte di Erode. Di conseguenza questa si verificò evidentemente dopo la nascita di Gesù, ovvero lo stesso anno o fino a un anno più tardi.

Perché il 25 dicembre?

Chiarito dunque che la coincidenza degli eventi pone la nascita del Cristo almeno 3/4 anni prima di quanto è convenzionalmente riconosciuto, resta da determinare il giorno e il mese.

Non abbiamo indicazioni precise circa il clima, anche perché molte supposizioni sono di fantasia e non trovano un riscontro storiografico. Inoltre dobbiamo tenere conto delle variazioni climatiche che sono intercorse dalla Palestina di due millenni fa ad oggi, e anche dell’escursione termica del luogo.

La più antica documentazione dell’istituzione del Natale risale alla Roma del 336 d.C. e si basa sul Cronografo del 354, redatto l’anno prima da Furio Dionisio Filocalo.

Si ritiene che la data del 25 dicembre fosse stata scelta per motivi teologici.

I romani infatti, nel periodo per noi natalizio, erano usi festeggiare i Saturnalia, ovvero i festeggiamenti al Sol Invictus.

I cristiani ritennero quindi opportuno far riferimento al vero sole che dona un’alba nuova, ovvero Gesù Cristo, il Salvatore.

Ci sono però alcune coincidenze al vaglio dei ricercatori, che non escludono che Gesù potrebbe essere nato proprio nel periodo della fine del nostro mese di dicembre.

C’è poi un altro aspetto interessante. Posto il giorno della Nascita di Cristo al 25 dicembre, i 9 mesi della gestazione portano al 25 marzo, data fissata per l’Annunciazione dell’Angelo a Maria Santissima. Questo giorno corrisponde all’equinozio di Primavera, ovvero il giorno che fin dai tempi di Tertulliano (II sec. d.C.) era considerato il giorno della creazione del mondo.

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