"Convertitevi": il grido di invito all'amicizia di Gesù
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“Convertitevi”: il grido di invito all’amicizia di Gesù

Cosa ci vuole dire Gesù quando indica che il Regno è vicino

In quel tempo, quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
Terra di Zàbulon e terra di Nèftali, sulla via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti! Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta“.
Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: “Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino“.
Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. La sua fama si diffuse per tutta la Siria e conducevano a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guarì. Grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano.

(Dal Vangelo secondo Matteo).

“Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino”. Queste parole di Gesù non vogliono farci intendere che la fine del mondo sia prossima. Ci fanno invece capire che, con la sua venuta, è iniziata una nuova era nella storia dell’uomo.

Gesù può dire che il regno dei cieli è vicino perché, con la sua incarnazione prima e con la sua morte e risurrezione poi, ci ha riconquistato l’amicizia con Dio, quell’amicizia che il peccato originale e i peccati personali hanno rovinato.

Ritrovare l’amicizia con Dio ci permette di riappropriarci della nostra vita, di vivere pienamente i giorni che ci sono dati su questa terra e di poter godere della eterna beatitudine del Paradiso.

Per questo il Signore ci chiede di convertirci, di vivere cioè cercando (con l’aiuto del Signore) di piacere a Dio facendo la sua volontà.

Non è uno sforzo fine a se stesso, qualcosa che è giusto fare ma che non ci da alcun vantaggio. Il beneficio c’è: una vita in pace, con la gioia di Dio nel cuore, la capacità di affrontare le difficoltà e i dolori con meno ansia e angoscia, e soprattutto la felicità eterna.

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