I miracoli di Gesù operano nel profondo
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I miracoli di Gesù operano nel profondo

Non sono solo gesti eccezionali, ma veicolo di salvezza per tutti

«Che cosa è più facile: dire al paralitico “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati, prendi la tua barella e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra, dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi la tua barella e va’ a casa tua».
(Dalla liturgia)

Gesù opera nel paralitico una doppia guarigione: lo libera dal male fisico, la paralisi che gli impediva di vivere in modo soddisfacente l’esistenza, e il peccato, che gli impediva di vivere pienamente il rapporto con Dio e con il prossimo.

Il paralitico è stato risanato da Gesù grazie anche all’aiuto dei suoi portatori, che si sono impegnati oltre il normale per far arrivare il paralitico davanti a Gesù. È grazie a loro che questo malato è potuto giungere davanti a Gesù e se ne è potuto andare risanato nell’anima e nel corpo! Ma è anche grazie al paralitico se i quattro portatori sono potuti giungere davanti a Gesù, e hanno potuto ascoltare le sue parole di salvezza ed essere testimoni privilegiati dei suoi gesti di misericordia.

Quando noi usiamo la carità verso qualcuno, nulla di quello che noi compiamo rimane senza ricompensa. Ricordiamoci le parole del Signore (Mt 10,42): «Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».

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