Nutrire l'anima ci avvicina al Cristo
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Nutrire l’anima ci avvicina al Cristo

L’anima è “in-formata” dal corpo per trovare la nostra essenza

San Tommaso nella sua Summa Theologicae analizza a fondo l’anima e attraverso un discorso logico e razionale, arriva a descriverla.

Essa è la forma del corpo, che si manifesta in un modo particolare perché non è materiale, come non lo sono il pensiero o il ragionamento.

Ne deriva che, essendo forma del corpo, l’anima viene in-formata da esso. Questo significa che il corpo dà forma all’anima, ma anche che la informa (senza trattino), ovvero la istruisce.

Attraverso il corpo e i sensi, noi percepiamo la realtà che sta attorno a noi. Tutte le esperienze che raccogliamo devono servirci per istruire la nostra parte immateriale (l’anima) e renderla sempre più conforme ad un fine escatologico (l’eternità).

I pensatori greci antichi sostenevano che alla felicità si arriva quando ognuno raggiunge la propria essenza. Significa che saremo soddisfatti solo ed esclusivamente quando riusciremo ad essere e a essere consci di chi realmente siamo.

L’essenza dell’uomo non è quella di vegetare o soltanto di sopravvivere: c’è qualcosa di più! E quel “qualcosa di più” è ciò che distingue l’Uomo da ogni altro essere vivente.

Il pensiero di San Tommaso si allargò fino a definire l’anima come immortale.

Ai nostri giorni, le ultime teorie scientifiche non rifiutano più questa possibilità. Alcuni canali della Fisica Quantistica stanno indagando sull’esistenza dell’anima e sulla sua immortalità: una ricerca che vede impegnato anche il Premio Nobel Roger Penrose, matematico, fisico e cosmologo britannico.

Siamo dunque lontani dalla concezione di Platone che per secoli ha condizionato il pensiero della Chiesa: il corpo non è una prigione da cui liberarsi il più presto possibile perché incatena l’anima. Al contrario è una condizione che consente all’Uomo la crescita, anche e soprattutto in senso spirituale.

Scienza, conoscenza, istruzione, formazione, rapporti umani, razionalità, tutto ci viene attraverso il corpo che raccoglie in modo sensibile i dati che ci stanno attorno.

Attraverso l’intelletto dobbiamo poi convogliare queste informazioni, affinché in-formino l’anima, e le diano una forma consona e coerente all’essenza dell’Uomo. È il senso della vita, e la risposta al perché siamo qui, grazie all’amore di Dio.

Tutto ciò avviene sotto la guida dell’unico Dio-Uomo della Storia dell’Umanità: Gesù Cristo, il solo mediatore per l’Eternità.

Dio non ci ha lasciati soli in questo cammino: il pane dell’Eucarestia è uno strumento portentoso.

Ecco allora che comprendiamo il senso delle parole: “Il Regno dei Cieli è già in mezzo a voi”.

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