I protagonisti della Bibbia. 6 - Giacobbe, «il soppiantatore» che lottò con Dio
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I protagonisti della Bibbia. 6 – Giacobbe, «il soppiantatore» che lottò con Dio

Per gli ebrei il terzo e ultimo patriarca, dopo Abramo e Isacco

La figura di Giacobbe è singolare più ancora che particolare. Il suo nome deriva dal termine עקב (aqav = tallonare): Giacobbe infatti nacque trattenendo la mano sul tallone del gemello Esaù, nato prima di lui. Il nome però assume anche il significato di «soppiantare». Esaù infatti ebbe a dire al padre Isacco: «Forse perché si chiama Giacobbe mi ha soppiantato già due volte? Già ha carpito la mia primogenitura ed ecco ora ha carpito la mia benedizione!».

Giacobbe però fu chiamato da Yahwè col nome di Israele (ישראל), che deriva dalla radice שרא (srh, combattere) e אל (EL, Signore), quindi «colui che combatte per il Signore».

Figlio di Isacco e Rebecca, Giacobbe era il secondo figlio, essendo, come abbiamo detto, nato dopo il gemello. Era il favorito della madre, mentre Esaù lo era di Isacco.

Di indole più tranquilla rispetto ad Esaù, Giacobbe comprò la primogenitura dal gemello, rientrato affamato dalla caccia, dandogli in cambio un piatto di lenticchie.

Giacobbe, per sfuggire dalle ire di Esaù, al quale aveva carpito anche la benedizione paterna, si recò a lavorare presso lo zio Labano e ne sposò le figlie, prima Lia e poi Rachele, dalle quale ebbe otto figli, oltre ai quattro avuti dalle schiave Zilpa e Bila. I dodici figli di Giacobbe generarono le dodici tribù di Israele.

Durante il viaggio verso le terre dello zio Labano, Giacobbe sognò una scala che si innalzava fino ai cieli, sulla quale scendevano e salivano degli angeli. Nel sogno Dio gli parlò e gli promise un’immensa discendenza vasta come tutte le popolazioni della terra, benedetta nella sua stirpe. Prima dell’incontro con Dio, però, sempre in sogno, lottò con Dio apparso nelle sembianze di uomo (o di angelo), che lo colpisce al nervo sciatico. Giacobbe continuò a lottare comunque, e a un certo punto della lotta l’uomo gli chiede di lasciarlo andare. Resosi conto della natura soprannaturale dell’uomo, Giacobbe, secondo gli esegeti della tradizione jahvista, ne chiede la benedizione.

Da questa vicenda nasce il divieto per gli ebrei di mangiare carni degli animali permessi, ma attraversata da tagli al nervo sciatico.

Dei dodici figli (Giuseppe, Giuda, Levi, Beniamino, Dina, Simeone, Ruben, Issachar, Aser, Neftali, Zabulon, Dan e Gad), il favorito di Giacobbe fu Giuseppe, il quale fu venduto dai fratelli, ma divenne poi ministro del faraone in Egitto.

Giacobbe fu sepolto nel campo di Macpela, esattamente come Abramo e Isacco.

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