Le nozze di Cana: il secondo mistero della Luce
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Le nozze di Cana: il secondo mistero della Luce

Un evento che ha raccolto in sé indicazioni capitali

Conosciamo tutti la vicenda del miracolo di Cana, il primo compiuto da Gesù, e che Lui stesso sottolineò che avvenne prima del tempo stabilito.

Il racconto è menzionato nel secondo fra i misteri della Luce, la cinquina inserita con grande sapienza il 16 ottobre 2002 da San Giovanni Paolo II con la Lettera Apostolica Rosarium Virginis Mariae.

Giovanni, nel suo Vangelo (Gv 2,1-5), scrive così:

In quel tempo vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».

Rileviamo diverse evidenze. Quando viene a mancare il vino, la Santa Vergine si rivolge immediatamente a Gesù. La sua richiesta si riferisce a un bisogno terreno, che nel disegno di Dio potrebbe apparire trascurabile e banale.

Questo ci dice che siamo autorizzato a rivolgerci a Dio per ogni angustia, per ogni tipo di sofferenza, perché il bene del Padre è così grande da superare le nostre insufficiente, e il suo amore immenso per noi non gli fa considerare insulse le nostre richieste, anche quando lo sarebbero.

Ma c’è di più! Gesù risponde alla madre chiamandola «donna». Non è una dimostrazione di superiorità di genere, ma la sottolineatura che le richieste possono essere fatte da tutti, anche da chi la pochezza umana considera «inferiore».

La più profonda delle osservazioni risiede però nelle parole che Gesù pronuncia circa il tempo che non sarebbe ancora giunro.

È una frase sconvolgente, perché dimostra la libertà di Dio. Gesù, Figlio di Dio, e Dio Lui stesso, è padrone del tempo, delle circostanze, del passato del presente e del futuro. Può sovvertire e ricapitolare ogni cosa: è Dio!

Questo è quanto appare in queste poche righe, ma l’intero racconto contiene molto di più: a partre dagli otri nuovi in cui il vino sarà inserito.

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