La Confessione è il "miracolo" della guarigione
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La Confessione è il “miracolo” della guarigione

Analizziamo il brano della guarigione del paralitico

«Che cosa è più facile: dire “Ti sono perdonati i tuoi peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati, dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua»
(Dalla liturgia)

Se chiedessimo ad un certo numero di persone quale è il beneficio maggiore ricevuto dal paralitico del brano di Vangelo sopra riportato, possiamo essere sicuri che la quasi totalità direbbe che è stata la guarigione fisica.

Dalla lettura del brano però Gesù sembra non pensarla così. La prima cosa che fa, quando vede il paralitico, è dire: «ti sono rimessi i tuoi peccati».

Gesù ha operato la guarigione fisica solo dopo, e specifica che l’ha fatto per dimostrare che Egli ha il potere di rimettere i peccati.

Non è insomma la guarigione fisica il primo pensiero di Gesù. Egli ritiene la liberazione del peccato la cosa più importante.

La paralisi del corpo impedisce il normale svolgersi della vita, interrompe o indebolisce i rapporti tra gli arti e il cervello, ma il peccato è qualcosa di peggio, che paralizza la vita dello spirito, che interrompe o indebolisce il rapporto con Dio. La paralisi del corpo esclude da una completa fruizione della vita di questo mondo, il peccato può escluderci dalla vita eterna.

Il Signore opera raramente una guarigione fisica, succede ma è raro. Il Signore invece ci guarisce dal peccato ogni volta che, pentiti e disposti a cambiare, glielo chiediamo. Anzi, ha istituito un rimedio semplice, facilmente fruibile per guarirci da quella malattia dell’anima che è il peccato: il sacramento della confessione.

E per questo è opportuno farne uso, farne un uso serio e frequente. Il Signore vuole risanarci: lasciamolo agire nella nostra vita, permettiamogli di togliere dalla nostra vita il peccato, che è ciò che ci impedisce di vivere in pienezza, che è ciò che ci impedisce, pur tra i dolori e i limiti di questa vita, di essere pienamente felici.

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