Perdonare per essere perdonati
Siamo noi stessi nel Padre Nostro a chiedere di essere giudicati come giudichiamo
«Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono». (Dalla liturgia).
L’atteggiamento benevolo verso gli altri uomini, il dovere di perdonare chi ci ha fatto e chi ci fa del male non nasce dal fatto che gli altri, in particolare chi ci fa del male, meritino qualcosa di buono da noi. Spesso chi ci offende non merita proprio il nostro perdono né la nostra benevolenza.
Dobbiamo perdonare gli altri perché Dio perdona noi. Il motivo è solo questo. Se noi non riusciamo a capire che Dio ci perdona, perché pensiamo di non avere mai fatto nulla di grave, perché pensiamo che i peccatori siano solo gli altri (e questo oggi è un modo di pensare molto diffuso) allora non riusciremo a perdonare chi ci fa del male. Ma non riusciremo a gustare nemmeno il perdono del Signore, perché abbiamo perso il senso del peccato e pensiamo, a torto, di non avere nulla da farci perdonare.
Ricordiamo questo quando qualcuno ci fa qualche torto: il Signore nel giudicarci userà con noi lo stesso metro che usiamo con i nostri fratelli.