
Erode il Grande: strage degli innocenti e non solo
Chi era in realtà il re di Giudea ricordato per la sua efferatezza?
Dal 37 a.C. fino al 4 a.C. regnò su gran parte della Giudea, sebbene ormai ridotta a protettorato romano, un uomo che la storia ricorda soprattutto per l’ordine che avrebbe dato in coincidenza con la nascita di Gesù, per l’uccisione di tutti i neonati ebrei temendo che fra essi vi fosse un futuro re in grado di spodestarlo e di regnare su Israele. L’età di Gesù al momento del possibile decreto della strage (circa 2 anni), sarebbe confermata da ben 3 vangeli apocrifi (Vangelo dell’infanzia, di Tommaso, Vangelo dello pseudo-Matteo e Protovangelo di Giacomo) che illustrano la visita dei Magi.
Il nome di questo re fu Erode, ma per non confonderlo con quello di figli e di ascendenti venne definito “il Grande”, oppure “Ascalonita”, da Ascalon, una delle città che rivendicano i suoi natali nel 73 a.C. Succedette a re Antigono II.
Occorre fare attenzione a non confonderlo soprattutto col figlio Erode Antipa, suo successore, che fu coinvolto nell’uccisione di Giovanni Battista e la condanna di Gesù.
Va innanzitutto precisato che la storicità della strage degli innocenti è dibattuta da storici, teologi e biblisti, che si dividono equamente fra negazionisti e possibilisti. Sta di fatto che l’evento è narrato unicamente nel Vangelo di Matteo.
Erode non era un nobile, e non discendeva neppure dalla stirpe di David, ma ne aveva sposato una delle discendenti, la regina Mariamne, che risulta essere di gran lunga la più influente fra tutte le mogli. Nicola Damasceno lo ritiene, forse per propaganda o per lusinga, discendente di una delle famiglie che tornarono da Babilonia.
Di concreto abbiamo però una solida ipotesi che riguarda gli idumei in genere: pare che con la deportazione a Babilonia che colpì soprattutto i personaggi significativi del mondo ebraico, il popolo di Edom si spostò verso nord, occupando quindi ampi spazi della Giudea, e rendendo degne di nota città come ad esempio Maresha, che fu simbolo della ellenizzazione nella zona.
La strage degli innocenti accredita Erode di empietà, ma a ulteriore conferma della sua crudeltà sappiamo da fonti storiche che egli fu veramente un uomo spietato, pronto a tutto per conservare il trono. Ha al suo attivo uccisioni di una moglie (ne ebbe ben 10), figli e di un numero almeno a 3 cifre di oppositori.
Può però essere ricordato come grande costruttore: molte sue opere si sono conservate nei secoli, e in diversi casi ne abbiamo ruderi molto significativi.
Amante del bello e della vita agiata, Erode costruì almeno una dozzina di palazzi reali, a Masada, Gerico, Herodium, Cipro, Machaerus e Cesarea, spesso più di uno in una singola città, nei quali possiamo contare 30 bagni rituali (ben 12 a Gerico). Fra questi 30 i Romani ne recuperarono 11 per adattarli a frigidarium per le loro terme. A lui si deve l’edificazione di città di notevole importanza, quali ad esempio Cesarea Marittima e Sebaste, nonché alcune fortezze, come quella di Masada.
La realtà storica ci fa ritenere che Erode fosse Idumeo, ovvero proveniente da Edom, e dunque poteva essere a ragione ritenuto un “re straniero”. Giuseppe Flavio scrisse che il padre fosse idumeo e la madre araba. Il nonno si chiamava Erode Antipa, come il figlio che partecipò alla condanna di Nostro Signore.
La considerazione come straniero ha influenzato non poco i comportamenti e il regno di Erode, nonché la sua attività di costruttore, in quanto fu sempre impegnato a rivendicare un’attinenza delle sue origini alla terra e in particolar modo al culto ebraico. Fu infatti molto deciso nell’approvare l’esercizio di riti e culti che provenivano dal passato. Durante il suo regno nominò 6 gran sacerdoti diversi.
Fra i ritrovamenti enumeriamo diverse particolarità. In primis e nella fattispecie a Herodium, troviamo illustrazioni di animali, nonostante il divieto biblico, inserite probabilmente per l’accoglienza dei maggiorenti romani che frequentavano questo palazzo, o forse anche a testimonianza della personale distanza di Erode da questo precetto.
Erode è anche ricordato per l’allargamento e l’arricchimento del tempio, giunto ad essere sotto il suo regno, al massimo della magnificenza, almeno per quanto ci rendono la storia e l’archeologia.
I pellegrini e i fedeli, entrando nel grande complesso del secondo tempio dalle mura meridionali, attraversavano il grande portico reale di Erode, che era composto da 162 colonne massicce e in stile corinzio.
A Gerusalemme Erode occupava due palazzi: uno posto a nord della porta di Jaffa, e l’altro a nord-ovest del tempio, nei pressi di dove sorse la Cittadella Antonia.
I palazzi erano addirittura 3 a Masada e a Gerico. Quello a Herodium fu invece un esempio della volontà di unificazione delle culture ebraiche e idumee. Vi troviamo, fra le altre cose, alcune opere marmoree sullo stile di quelle ritrovate anche in Italia.
Per completezza occorre dire che la storicità del personaggio ha consentito di aprire i dibattiti per fissare l’anno di nascita di Gesù. La stabilità che seppe dare al suo governo garantì un ampio periodo di pace.
Alla sua morte, che si ritiene avvenuta nel 4 a.C. all’età di 69 anni, il regno di Erode il Grande fu suddiviso fra i tre figli superstiti: Archelao, Erode Antipa e Erode Filippo.
