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Il Papa: cosa dice il Diritto Canonico
Le mansioni e i poteri della suprema autorità della Chiesa Del Papa si parla ogni giorno: è una figura considerata da tutti di elevata statura etico-morale e, anche per i non credenti, rappresenta l’immagine di una carica che è in grado conferisce una forte impronta socio-culturale e determinare l’indirizzo spirituale di miliardi di persone nel mondo. Non tutti però conoscono quali sono i confini giuridico-legali e statutari del Romano Pontefice. I poteri e i termini dell’autorità del Papa sono elencati nel Codice di Diritto Canonico della Chiesa Cattolica, e li troviamo nella Parte II (La Costituzione gerarchica della Chiesa), nella sezione I (La suprema autorità della Chiesa). Questo sezione è…
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Barah e Poieo, i verbi che fanno riflettere
I verbi ebraico e greco nel primo versetto della Genesi Il primo versetto della Genesi è una miniera di informazioni, e contiene innumerevoli esempi della complessità di una comprensione piena. Sappiamo, ad esempio, che il termine “cieli” non viene espresso in ebraico, in Gn 1,1, né al singolare, né al plurale, ma al duale, ovvero in quel genere tipico che dichiara un sostantivo quando è normale che si presenti a coppie (come “occhi”, “braccia”, “orecchie” e altro). Abbiamo già visto perché la Bibbia inizi con la seconda lettera dell’alfabeto ebraico, invece che con alef, la prima, che è muta e indica il silenzio di Dio, infranto definitivamente col compimento portato…
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Francesco: il Papa della coerenza evangelica
Il coraggio della fedeltà alla Parola È uso ricorrente attribuire una qualità specifica per sintetizzare il pontificato di alcuni Papi. Abbiamo avuto il “Papa buono” (Giovanni XXIII), il “Papa del sorriso” (Giovanni Paolo I), il “Papa soldato” (Giulio II) e altri ancora. La caratteristica di questa attribuzione è quella di non essere esclusiva. Definire Angelo Roncalli come Papa buono, non significa che Albino Luciani fosse meno buono. La specificazione mette in evidenza una qualità che è significativa nel contesto del pontificato. Direi quindi che il modo migliore per definire Jorge Bergoglio sia “Papa della coerenza”. Ora che è tornato al Padre, si sprecano attorno a lui elogi e critiche, esattamente…
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Titulus Crucis e Salmo 21: Gesù è Dio e il Padre è misericordioso
Cosa indicava in realtà il cartiglio, e cosa disse Gesù morendo Il titulus crucis era il cartiglio apposto sulla sommità del palo della croce, sul quale veniva indicato il motivo della condanna dei crocefissi. Come sappiamo dal Vangelo, anche per Gesù venne adempiuta questa triste formalità, con la motivazione espressa i tre lingue: il latino (lingua giuridica nel territorio controllato dall’Impero Romano), il greco (la lingua dei dotti del tempo, diffusa come oggi è l’inglese), e l’ebraico, lingua della ritualità religiosa nell’Israele del tempo. Il linguaggio comunemente utilizzato dal popolo era invece l’aramaico, in una forma evoluta dall’idioma mesopotamico di circa 5 o 6 secoli prima. Il Vangelo ci informa…
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Beth: la Bibbia inizia così
La seconda lettera dell’alfabeto ebraico e i suoi numerosi significati Abbiamo già visto in un articolo precedente, che la Bibbia inizia significativamente con la seconda lettera dell’alfabeto ebraico, e non con la prima (bereshit =בראשית). La lettera beth provvede quindi a trasmettere ulteriori concetti che riflettono aspetti storici e esegetici, con la sua traduzione nelle varie lingue fenicia, ebraica e altri idiomi semitici, e con la sua stessa forma. La Bibbia ci avverte immediatamente che ci spiega in modo figurato, ciò che avvenne a partire dalla Creazione, ma non ci informa di quanto esisteva prima, sopra e sotto. La forma della beth (ב) esprime una circoscrizione in tre lati, lasciando…
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Tomismo: la scoperta del “dio della filosofia”
Le osservazioni del più grande pensatore medioevale Dobbiamo constatare che esistono diversi luoghi comuni, che sfociano in veri e propri pregiudizi, che condizionano il pensiero della maggior parte delle persone. A dire il vero si tratta di accezioni che sono state superate e smentite dalla stessa comunità scientifica, ma che risultano ormai incardinate nel pensiero comunemente diffuso. Dal punto di vista storico possiamo rilevare il macroscopico errore nel ritenere il Medioevo un periodo buio, in cui imperversava l’ignoranza totale. Gli studiosi hanno invece ampiamente dimostrato che si è trattato di un periodo effervescente anche sotto l’aspetto culturale, che ha creato le condizioni per l’affermarsi del Rinascimento e ha posto le…
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Alef e il silenzio di Dio
La prima lettera dell’alfabeto ebraico Le lettere dell’alfabeto ebraico non hanno solo una finalità funzionale per esprimere parole e frasi, ma contengono significati di vario tipo. Le prime sono utilizzate per definire i numeri, ma il loro valore emerge soprattutto nell’esposizione di concetti altamente indicativi. La prima lettera dell’alfabeto ebraico, ma anche di quello fenicio, è la “alef” il cui significato si riconduce al “toro”, ovvero al glifo egizio. La sua rappresentazione era infatti quella di una testa di toro, che si evidenziava come una moderna A capovolta. Successivamente fu scritta inclinandola progressivamente sulla destra, fino a raggiungere, nel nostro alfabeto, la forma attuale. Gli Ebrei la hanno invece stilizzata…
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Approfondiamo la Bibbia: Libro dei Re 1 e 2
Come si intrecciano Bibbia e Storia Sebbene, come tutti ben sappiamo, la Bibbia non vada letta come un insieme di libri di storia, essa contiene indicazioni, eventi e riferimenti di cui si trova riscontro nella storiografia. Ci sono inoltre alcuni libri biblici che sono chiamati “libri storici”, in quanto più di altri riportano eventi che sono stati registrati nella storia dell’Umanità e che coincidono con la storiografia accademica e ufficiale. Fra questi troviamo il Libro dei Re. In realtà, per noi cristiani il Libro dei Re consiste in due testi distinti, denominati semplicemente 1 e 2 (o Primo e Secondo). Nel canone ebraico il libro è invece unico, e nella…
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Caino e Abele: una storia come non l’abbiamo mai letta
Il significato teologico e filologico del primo omicidio della storia Tutti conosciamo le vicende che la Genesi narra circa Caino e Abele, ma spesso ci fermiamo alla superficie di quanto il testo biblico vuole esprimere. Selezioniamo immediatamente i “buoni” per separarli dai “cattivi”, e questo ci può stare benissimo. Quello che però generalmente non facciamo è scendere in profondità nei significati. Sappiamo tutti che la letteratura dell’antichità aveva l’intento di trasmettere un pensiero e una logica, più ancora che la realtà. Lo testimoniano i miti e le leggende che esaltavano e enfatizzavano tutte le condizioni per meglio arrivare a spiegare dei concetti. Ma cosa c’è da approfondire su Caino e…
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Bereshìt, «In principio»: così inizia la Bibbia
Il primo versetto della Genesi esprime la potenza del linguaggio nelle Scritture «Bereshit bara elohim et hashamayim ve’et ha’aretz» (בראשית ברא אלהים את השמים ואת הארץ), ovvero: «In principio Dio creò i cieli e la terra». È il famosissimo versetto introduttivo della creazione, la frase con cui inizia la Bibbia. Bereshìt è un termine formato dal prefisso “be” che significa in, nel, e si lega alla radice di “rosh” che vuol dire testa, capo, e quindi l’origine e la fonte del pensiero. Molti esegeti si sono chiesti perché la Sacra Scrittura inizi con la seconda lettera dell’alfabeto ebraico, anziché con la prima, come ci si attenderebbe per logica nella esposizione…