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Matrimonio cristiano, ecco perché è indissolubile
Le parole di Gesù implicano un impegno che non può essere provvisorio «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli; all’inizio però non fu così. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di unione illegittima, e ne sposa un’altra, commette adulterio» (Dalla liturgia). Il Signore, in materia di matrimonio, non ammette sconti. Veramente non ne ammette mai. Siamo noi uomini che cerchiamo accomodamenti per rendere gli insegnamenti di Gesù meno ostici. In base a questa logica Mosè aveva permesso agli Israeliti di dare l’atto di ripudio alla moglie, quando questa non era più gradita al marito (può…
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Sequela e vita eterna
Le promesse di Gesù non sono vane: si sono realizzate e continueranno a realizzarsi «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua».(Dalla liturgia) «Vi sono alcuni tra i presenti che non morranno finché non vedranno il Figlio dell’uomo venire nel suo regno». Questo brano di Vangelo è immediatamente precedente l’episodio della trasfigurazione di Gesù. La trasfigurazione ci fa capire che le parole del Signore non sono promesse vane. Si realizzano infallibilmente. Alcuni di tra i presenti (Pietro, Giacomo e Giovanni) hanno avuto un anticipo della vita eterna, avendo visto Gesù trasfigurato sul monte Tabor. Le parole del brano di oggi ci…
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Gesù rifiutato a Nazaret indica un ostacolo alla fede
Ancora oggi c’è chi accetta di credere in un dio, ma non in Gesù Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.(Dalla liturgia) I cittadini di Nazaret non rifiutano Dio in quanto tale, ma rifiutano l’idea che Dio abbia potuto incarnarsi in un uomo, in un uomo del loro paese, in uno come noi, una persona normale, per di più di umili origini. Questo creava scandalo a Nazaret: scandalo nel senso proprio del termine greco, che significa ostacolo: l’umanità di Gesù diventava per quelle persone un ostacolo a credere.…
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L’enorme potenza del Vangelo
Spesso sottovalutiamo la forza della Parola di Dio che è infinita «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata». (Dalla liturgia) Il senso più evidente delle due brevi parabole è la sproporzione tra l’inizio e la fine, tra la piccolezza insignificante dell’inizio e la sorprendente grandezza della fine. Il seme di senape è piccolissimo, insignificante, ma ha in sé un grande potenziale, e infatti sviluppa un albero grandioso, tanto da poter diventare riparo degli uccelli del cielo. Perché questo? Perché l’annuncio del Vangelo ha in sé un potenziale enorme, sproporzionato. Nell’annuncio del Vangelo opera…
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La zizzania non sono gli altri: grano e zizzania sono anche in noi
Il senso delle Parole di Gesù nella parabola del buon seminatore Le Scritture avevano annunciato un Messìa che avrebbe parlato per parabole. Quella che è compresa nel Vangelo di oggi è particolarmente importante, ma come tutti gli annunci di sostanza, è spesso interpretata in modo superficiale. Il campo descritto dal Signore vede due seminatori, uno buono e un altro malvagio. Il buon seminatore sparge a piene mani e senza economia il seme del grano. Di tutte il seminatore malvagio semina la zizzania. Crescendo il lo stelo del grano si piega per il peso dei chicchi benefici, mentre quello della zizzania resta ritto e emerge. Già questa immagine richiama un significato:…
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Maddalena, l’apostola degli apostoli
Maria di Magdala, annunciando la resurrezione di Gesù, diede inizio alla funzione della Chiesa Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» (Dalla liturgia). «Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: “Ho visto il Signore!” e ciò che le aveva detto». Maria Maddalena è stata chiamata «l’apostola degli Apostoli». La parola «apostolo», letteralmente, significa «inviato». Maria di Magdala (o Maddalena) è corsa ad annunciare ai discepoli l’incontro con il Risorto, cioè la buona notizia che Gesù, il Crocifisso, è tornato alla vita. Ma in Maria Maddalena il concetto di resurrezione non è ancora chiaro: ella cerca, ed è naturale, di trattenere Gesù, perché immagina…
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Diocesi Albenga-Imperia: origini e diffusione del Vangelo
Brevi cenni sulle vicende legate alle origini di una tra le più antiche Diocesi Le prime notizie storiografiche che possediamo sulla Diocesi di Albenga, risalgono al IV secolo, e precisamente all’anno 356. Subito dopo abbiamo da annotare il documento che riferisce della partecipazione al Concilio di Milano del Vescovo di Albenga, Quintius, che si recò nella città lombarda nel 451. Al tempo la regione ligure comprendeva anche gli attuali Piemonte e Lombardia, per cui il riferimento principale di tutto il Nord-Ovest della penisola italiana era Milano. Ed in effetti Albenga restò ecclesiasticamente sotto la giurisdizione di Milano addirittura fino al 1200. La Diocesi era ambita, e l’Arci-Diocesi di Genova approfittò…
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Gesù buon pastore: la risposta alle critiche dei Farisei
La critica nasce dal non comprendere «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori» (Dalla liturgia). «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati». Gesù non assume l’atteggiamento sprezzante dei farisei, che disprezzano le altre persone. Ma neanche si fa vicino a pubblicani e peccatori per farsi complice dei loro peccati. Gesù si fa vicino ai peccatori (e quindi a me e a voi)…
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Giovanni, che fu il Battista, ebbe il suo nome da Dio
La vicenda della guarigione di Zaccaria dal mutismo «Non temere, Zaccarìa, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni» (Dalla liturgia). Al centro della narrazione del Vangelo della nascita del Battista c’è il nome di Giovanni: il nome nella Bibbia indica la persona, il suo unico ed irripetibile valore. Il vero nome è quello dato da Dio, cioè come dire che solo Dio conosce l’uomo, ogni uomo, ciascuno di noi, nel suo vero intimo. Uno è se stesso nella misura in cui si apre alla relazione con Dio, l’unico che è in grado di chiamarlo con il suo vero…
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Nel compimento si supera in misericordia la giustizia umana
L’amore è giusto e misericordioso «Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio” e “dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello» (Dalla liturgia). «Occhio per occhio» e «dente per dente» non sono parole che indicano una pratica barbara, disumana, qualcosa di ingiusto. Tutt’altro. Sono espressioni che sintetizzano la giustizia degli uomini. Una giustizia forse primitiva, un po’ brutale, che deve essere ancora perfezionata, ma queste parole non realizzano un’ingiustizia. È però vero che la giustizia…