Parrocchie dell'Alta Valle Arroscia

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  • Padre Nostro, la preghiera perfetta
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    Padre Nostro, la preghiera perfetta

    Febbraio 24, 2024 /

    Aspetti teologici, storici e letterari della preghiera insegnata da Gesù La decisione di modificare la parte finale del Padre Nostro ha suscitato in chi non si occupa di linguistica e di teologia delle perplessità. Gli esperti hanno invece applaudito a questa scelta, che viene a correggere diverse inesattezze concettuali. Il Padre Nostro fu recitato da Gesù sicuramente in aramaico. Gli apostoli, i discepoli, e il popolo che lo ascoltava non avrebbe compreso alcun altra lingua. Al tempo del Cristo, in Palestina erano diffuse tre lingue: l’aramaico (derivato da un dialetto babilonese e appreso dagli ebrei al tempo dell’esilio), l’ebraico (lingua rituale, utilizzata in ambito liturgico), il greco (idioma dei dotti,…

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    Quando anche noi, come Gerusalemme, rifiutiamo Gesù

    Quando anche noi, come Gerusalemme, rifiutiamo Gesù?

    Novembre 17, 2022
    Sequela e vita eterna

    Sequela e vita eterna

    Agosto 11, 2023
  • Siamo sicuri di saper pregare?
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    Siamo sicuri di saper pregare?

    Febbraio 20, 2024 /

    Cosa e perché chiedere a Dio il suo aiuto «Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate». Il modo pagano di rapportarsi a Dio è il modo di chi pensa di avere a che fare con un padrone potente e capriccioso con cui non si può fare a meno di interagire ma da cui è necessario difendersi. Il modo cristiano è il modo di chi invece sa che Dio è un padre che ci vuole bene. Il modo pagano è il modo…

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    Il libro della Sapienza, chiude l'Antico Testamento e apre al Nuovo

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    Novembre 12, 2023
  • Origine delle «ceneri» e il grande dono della Confessione
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    Origine delle «ceneri» e il grande dono della Confessione

    Febbraio 13, 2024 /

    Vi fu un tempo in cui «ci si poteva pentire» una sola volta! Domani ricorrerà il mercoledì della imposizione delle ceneri. Tutti sappiamo cosa significa: si tratta di ricordare che in cenere saremo tutti ridotti nel nostro corpo provvisorio. Ma da cosa nasce questo rito. Occorre ricordare che fino all’epoca carolingia, quindi almeno fino al secolo VIII, la penitenza di un peccatore si poteva accettare una volta sola nel corso della sua vita. Sorge quindi la domanda: e se avesse peccato ancora? Ebbene: non vi era nulla di terreno che potesse assolverlo. Per un credente questa è una realtà molto dura: morire senza conforti di assoluzione dei peccati. L’imposizione delle…

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    Marzo 17, 2023
  • I protagonisti della Bibbia. 7 - Ezechiele
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    I protagonisti della Bibbia. 7 – Ezechiele

    Febbraio 12, 2024 /

    Le accuse di disobbedienza dei Re e la speranza nella prospettiva di Gesù Ezechiele è uno tra i profeti dell’Antico Testamento che vengono maggiormente ricordati per l’importanza e la profondità delle sue profezie. Nato a Gerusalemme nel 620 a.C. circa, Ezechiele fu tra i deportati nelle ondate di invasione dei Babilonesi. Lo troviamo infatti tra coloro che furono tradotti in terra mesopotamica nel 590 a.C. circa, all’età di 30 anni e nel 5° anno dalla deportazione del re Ioiachin. Il suo nome significa «Dio è forte», ma anche «Dio è la mia forza» e «Dio fortificherà». La sua voce fu una delle tre più autorevoli che si innalzarono al tempo…

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  • I protagonisti della Bibbia. 6 - Giacobbe, «il soppiantatore» che lottò con Dio
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    I protagonisti della Bibbia. 6 – Giacobbe, «il soppiantatore» che lottò con Dio

    Febbraio 10, 2024 /

    Per gli ebrei il terzo e ultimo patriarca, dopo Abramo e Isacco La figura di Giacobbe è singolare più ancora che particolare. Il suo nome deriva dal termine עקב (aqav = tallonare): Giacobbe infatti nacque trattenendo la mano sul tallone del gemello Esaù, nato prima di lui. Il nome però assume anche il significato di «soppiantare». Esaù infatti ebbe a dire al padre Isacco: «Forse perché si chiama Giacobbe mi ha soppiantato già due volte? Già ha carpito la mia primogenitura ed ecco ora ha carpito la mia benedizione!». Giacobbe però fu chiamato da Yahwè col nome di Israele (ישראל), che deriva dalla radice שרא (srh, combattere) e אל (EL,…

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  • Lasciare che Gesù agisca in noi e per noi
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    Febbraio 9, 2024 /

    Affidarsi al Signore non ci avvicina «solo» a Lui, ma anche tra noi Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!» (Dalla liturgia). Gesù entra in contatto con un sordomuto, fa delle cose strane: lo porta lontano dalla folla, gli mette le dita negli orecchi e tocca la sua lingua con la saliva. Il sordomuto non si rifiuta, non chiede neppure nulla, lascia agire Gesù. Dopo avere incontrato Gesù e avergli lasciato…

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    E diceva: «Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo» (Dalla liturgia). I gesti rituali, le azioni di culto, non ci rendono migliori quando non sono legati ad una vita buona, quando non sono l’espressione di un cuore puro, di un’intenzione retta. Pensare che ci sia qualcosa nella natura che automaticamente possa renderci migliori o peggiori, senza il nostro impegno personale e il contributo della nostra ragione e della nostra volontà,…

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    Il vero senso della Sequela E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro» (Dalla liturgia). «Proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano». I discepoli sono inviati a proclamare che la gente si converta. Convertirsi significa cambiare strada, abbandonare la via del peccato, che progressivamente allontana da Dio, e allontanandoci da Dio ci immerge nel male. Dice il brano che i discepoli scacciavano i demòni, ungevano con olio molti infermi…

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