«Donne impertinenti»: ti sorprendono e cambiano il corso degli eventi
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«Donne impertinenti»: ti sorprendono e cambiano il corso degli eventi

Il gioco di parole che spiega l’impertinenza e la rende eroica: un libro imperdibile!

Potrebbe apparire anomalo un titolo di questo tipo, se non fosse per il suo contenuto sostanziale, che con fine ironia sottolinea che la non pertinenza non significa «irrispettoso» o «sfacciato», o quanto meno non deve qui essere intesa in senso negativo.

Il libro del professor Don Gabriele Maria Corini, autore di numerosi testi ad ampia diffusione e pregnanza in ambito biblico, storico e teologico, mette a fuoco le figure femminili che appaiono nel Libro dei Giudici, contenuto nel canone biblico.

La donna, nel mondo biblico, era considerata, come nelle altre civiltà coeve, poco più che un oggetto, di esclusiva «pertinenza» dell’uomo. Le donne che emergono, invece, dal testo in questione riescono ad imporre la propria personalità in modo assolutamente inaspettato per l’epoca, ma anche per la mentalità moderna.

Sono donne che col loro comportamento riescono a stupire, ma non solo: sovvertono l’ordine degli eventi e affermano una svolta che si rivela quella attesa da Dio.

Impertinenti perché non allineate al mondo che le vuole accondiscendenti, anche quando si rivela l’insufficienza del maschio protagonista, o tale nella sua presunzione.

Corini raccoglie l’essenza del Libro dei Giudici attraverso queste figure stupefacenti, non solo perché sorprendono, ma soprattutto perché colgono la bellezza dell’azione.

Giudice nella Bibbia non è colui che giudica: non è il «togato». È Giudice colui che si rivela guida autorevole del popolo. Mai questa accezione avrebbe potuto essere associata a una donna, se non a una donna «impertinente».

Sono «impertinenti» Acsa, Deborah, Giaele e Dalilah. E il Manzoni nell’ode «Marzo 1821», coglie il messaggio e cita Giaele come «maschia» in quanto si assunse funzioni che un uomo non seppe accollarsi. E il poeta specifica che Dio guidò la sua mano nel colpo fatale al generale cananeo Sisara: «quel che in pugno alla maschia Giaele; pose il maglio ed il colpo guidò»).

Ma in Giudici abbiamo anche altre sei donne «impertinenti» di cui non viene rivelato il nome per motivazioni teologiche, ma esclusivamente la narrazione degli eventi.

Un libro opportuno, dunque, nella ricorrenza del giorno dedicato alla donna, e che esprime il significato di genere in un modo chiaro e attinente, attribuendo alla donna l’omaggio più ragguardevole, e le rispetta non tanto per la loro santità (che non sempre emerge), ma per la loro valenza umana e la capacità di assumere responsabilità che portano ad allinearsi al volere di Dio.

Donne Impertinenti. L’intreccio narrativo al femminile nel Libro dei Giudici, Gabriele Maria Corini, edizioni Chirico.

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